Dare il nome alle cose è un'azione importante; e dare il nome ai formaggi è una vera e propria arte. 

Alcuni formaggi prendono il loro nome dall'area di produzione (Parmigiano Reggiano, Gorgonzola), altri dagli animali che producono il latte (Pecorino, Caprino); altri nomi vengono da molto lontano e le loro radici e significati si perdono nelle brume dell'etimologia (la Toma che viene forse dal greco antico, la Robiola che viene forse dal Latino).

 

Il Caseificio Bertagni, un produttore a filiera cortissima che alleva le greggi e produce il formaggio nell'Alta Garfagnana, ha invece scelto di chiamare i propri formaggi affidandosi alle parole antiche del proprio dialetto locale.

Per esempio il Tuada, il loro formaggio più importante, un poderoso pecorino stagionato dai profumi intensi e terrigni, prende il nome dalla cantina nella quale viene lasciato a maturare, che nel dialetto dell'Appennino Tosco Emiliano si chiama appunto "tuada".

La Taula di Mennei, un pecorino più fresco dalle note erbacee, prende invece il nome dalla tavola di legno su cui viene appoggiato appena viene estratto dal siero, tavola che il dialetto locale chiama appunto "taula", e da Mennei, il soprannome storico della famiglia Bertagni.

Ma anche i luoghi sono importanti, per battezzare i formaggi: ed ecco quindi il Soraggio prende il nome dalla vallata che ospita il caseificio Bertagni, il Palareto dal nome di un alpeggio e la Pradolta si chiama come il monte Prado, la montagna più alto dell'Appennino Tosco Emiliano, dove gli animali vanno a fare l'alpeggio.

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